Glossario di biologia e chimica di base

In questo piccolissimo glossario sono descritti in modo più o meno sintetico alcuni termini appartenenti al mondo della biologia e della chimica che si incontrano spesso quando facciamo cosmesi (es: composti organici, acidi, basi, miscele, soluzione, solubilità, emulsione, membrana cellulare, fosfolipidi, membrana cellulare, oli essenziali e principi attivi vegetali, stress ossidativo ecc).
In fondo alla pagina trovate la Tavola periodica degli elementi.

Chiaramente ci sono anche definizioni di atomi, ioni, elettroni ecc in quanto chi non ha una preparazione base di chimica e biologia potrebbe trovare questi termini in definizioni a lui utili ma che non comprenderebbe.

Questa pagina non ha lo scopo di formare un individuo dal punto di vista chimico e biologico (anche perché non sarebbe sufficiente questo spazio), ma solo di fornire le definizioni di base e sintetiche per comprendere al meglio i significati di alcune parole che incontrerà frequentemente non solo in questo sito ma dovunque. Ho cercato di spiegare al meglio ogni concetto ma non sono un`insegnante, dunque perdonatemi se ci sono definizioni imprecise.

Gli ingredienti usati in cosmesi con le loro caratteristiche e proprietà si trovano nel Glossario degli ingredienti.

I termini erboristici si trovano invece nel Glossario erboristico.

A

Acido: sostanza in grado di fornire ioni idrogeno (H+) in soluzione acquosa (acido di Arrhenius).
Un acido è una sostanza capace di accettare un doppietto elettronico da un'altra specie chimica (Lewis).
Un acido è una sostanza capace di donare uno o più ioni idrone (H+) a una base (Brønsted-Lowry).

Gli acidi che in soluzione acquosa si dissociano quasi completamente si dicono acidi forti, e sono per es:
HCl (acido cloridrico)
HBr (acido bromidrico)
HClO4 (acido perclorico)
HNO3 (acido nitrico)
H2SO4 (acido solforico)
HI (ioduro di idrogeno)

Gli acidi che in soluzione acquosa si dissociano parzialmente si dicono acidi deboli, e sono ad es:
CH3COOH (acido acetico)
H3PO4 (acido fosforico)
HCN (acido cianidrico)
H2CO3 (acido carbonico)
H3BO3 (acido borico)
HCO3 (idrogeno carbonato)
HS (solfuro di idrogeno)
HF (fluoruro di idrogeno)

Per ogni acido debole esiste una precisa Ka (rapporto della concentrazione degli ioni sulla concentrazione dell`acido all`equilibrio), che indica quanto l`acido si dissocia.
Ka= [H+][A-] / HA
Gli acidi deboli trovano applicazione nella formazione di soluzioni tampone, nelle quali vengono fatti reagire con una base forte.
Gli acidi in grado di cedere un solo protone all`acqua si dicono monoprotici.
Gli acidi in grado di cedere due protoni all`acqua si dicono diprotici.
Gli acidi in grado di cedere tre protoni all`acqua si dicono triprotici.
Gli acidi in grado di cedere più di un protone all`acqua si dicono poliprotici.

Acidi carbossilici: sono composti organici contenti il gruppo carbossilico o carbossile (-COOH), ovvero un gruppo ossidrilico (-OH) legato a un gruppo carbonilico (C=O). Possono essere alifatici o aromatici, a seconda che il gruppo carbossilico si leghi a un radicale alifatico o a un anello benzenico.

Acidi grassi: acidi monocarbossilici alifatici generalmente a lunga catena, con un numero pari di atomi di carbonio, senza ramificazioni e aciclici (cioè costituiti da molecole che non presentano catene chiuse ad anello). Costituiscono quasi tutti i lipidi complessi e dei grassi vegetali e animali.
Possono essere:
saturi, se la loro molecola presenta solo legami singoli C-C
insaturi se presentano doppi legami C=C.

Acido linoleico: è un acido carbossilico diinsaturo a 18 atomi di carbonio della serie omega-6.
Si presenta come un liquido incolore, con punto di fusione -5 °C. E` presente in tutti gli oli vegetali ed è abbondante in molti di questi, tra cui in particolare nell'olio di semi di cannabis, l'olio di cartamo e l'olio di girasole, ma anche, in minor misura, l'olio di mais, l'olio di soia, nella pianta di caffè verde e altri. È presente anche in alcuni grassi di origine animale.
L'acido linoleico è uno degli acidi grassi essenziali e appartiene al gruppo degli Omega 6.

Acido oleico: è un acido carbossilico monoinsaturo a 18 atomi di carbonio della serie omega-9.
È un solido che fonde a 16 °C. A temperatura ambiente si presenta come un liquido di aspetto variabile da incolore a giallastro e dall'odore caratteristico.
Sotto forma di trigliceride è un componente importante dei grassi animali ed è il costituente più abbondante della maggioranza degli oli vegetali. L'acido oleico rappresenta il 75% circa degli acidi dell'olio di oliva. La percentuale di acido oleico libero presente nell'olio di oliva determina la sua acidità e conseguentemente la sua denominazione. Affinché l'olio di oliva si possa considerare extravergine, è consentita una percentuale di acido oleico libero non superiore a 0,8% del peso totale. Come componente di fosfolipidi è presente in importanti strutture biologiche, quali le membrane cellulari e le lipoproteine.

Acido stearico: acido carbossilico con formula C18H36O2. E` presente in molti oli e burri vegetali.
A temperatura ambiente (25 °C) si presenta come un solido, a scaglie bianche più o meno grandi, dall'odore rancido. E` insolubile in acqua, poco solubile in alcol, solubile in acetone ed etere.
Insieme all'acido palmitico forma la stearina utilizzata per la produzione di candele e sapone.
Se condensato con un glicerolo si ottiene la molecola della tristearina (non polare), il principale componente dei grassi biologici. In cosmetica si utilizza soprattutto come fattore di consistenza e per arricchire i preparati.

Alcani: sono composti organici non polari costituiti solo da carbonio (C) ed idrogeno (H), dunque sono idrocarburi saturi che contengono solo legami singoli. Esistono solo interazioni deboli tra le loro molecole.
Sono inerti verso la maggior parte dei reagenti, in determinate condizioni reagiscono con l`ossigeno.
Le maggiori fonti di alcani sono i combustibili naturali ovvero: petrolio (miscela viscosa costituita prevalentemente da idrocarburi derivati dalla decomposizione di organismi marini animali e vegetali), gas naturale (costituito prevalentemente da metano, etano, propano, butano e 2-metilpropano) e carbone.
Gli alcani a temperatura ambiente contenenti da 1 a 4 atomi di C sono gas.
Gli alcani contenenti da 5 a 17 atomi di C sono liquidi incolori.
Gli alcani con 18 o più atomi di C (dunque ad alto peso molecolare) si presentano come solidi bianchi di consistenza cerosa: alcune cere vegetali sono alcani ad alto peso molecolare.
Il gel di petrolio (olio minerale o vaselina) e` una miscela liquida di alcani ad alto peso molecolare.
Alcuni alcani non ramificati sono: metano, propano, etano, butano, pentano, esano, eptano...

Alcheni: sono composti organici non polari costituiti solamente da atomi di carbonio e idrogeno aciclici contenenti uno o più doppi legami C=C. Appartengono alla classe delle olefine. Sono idrocarburi insaturi con isomeria cis-trans. Sono liquidi a temperatura ambiente ed hanno densità inferiori ai 0.1 g/ml.
L`etene e` un alchene (vedi immagine), usato come ormone per favorire la maturazione dei vegetali.

Risultati immagini per etene

Alchini: sono composti organici non polari costituiti solamente da atomi di carbonio e idrogeno (idrocarburi). Gli atomi di carbonio sono uniti tra loro attraverso legami covalenti a formare una catena aperta, lineare o ramificata, due atomi carbonio adiacenti sono però uniti da un legame covalente triplo (C≡C).
Sono liquidi a temperatura ambiente ed hanno densità inferiori ai 0.1 g/ml.
Sono quindi idrocarburi insaturi che contengono un triplo legame C≡C.
L`etino, conosciuto anche come acetilene, e` un alchino (vedi immagine).


Risultati immagini per etino

Anelli aromatici: composti organici aromatici che consistono di un sistema ciclico a struttura planare in cui tutti gli atomi coinvolti condividono tramite i loro orbitali p un totale di 4n+2 elettroni, dove n è un intero positivo (regola di Hückel). Essi si trovano di solito come parte di molecole più complesse. Tipici anelli
aromatici semplici sono il benzene (vedi foto sotto) e l'indolo.

Gli anelli aromatici semplici possono essere:
eterociclici se uno o più atomi dell'anello sono eteroatomi, cioè atomi diversi dal carbonio, per esempio, ossigeno, azoto o zolfo.
monociclici come il benzene, biciclici (es naftalene), triciclici (es antracene) o policiclici.


Anione: specie chimica formata da uno o più atomi che ha acquistato uno o più elettroni, diventando uno ione negativo. L`idrolisi di un anione e` tanto più estesa quanto più e` piccola la costante di dissociazione dell`acido coniugato.

Areni: idrocarburi insaturi che contengono uno o più anelli benzenici. Un esempio lo e` il benzene.

Atomo: piccolissima unità costituente la materia, caratterizzato da protoni (aventi carica positiva), neutroni (aventi carica neutra) ed elettroni (aventi carica negativa). Gli elettroni si trovano sugli orbitali (l`orbitale e` un punto in cui si ha la massima probabilità di trovarvi un elettrone) e non sono statici ma bensì in continuo movimento. Neutroni e protoni caratterizzano invece il nucleo dell`atomo. Gli elettroni appartenenti agli orbitali più esterni sono quelli maggiormente cedibili (nel caso di un legame ionico) o condivisibili (nel caso di un legame covalente), in quanto risentono meno dell`attrazione esercitata dalla carica positiva dei protoni (le forze opposte si attraggono).

B

Base: sostanza in grado di fornire ioni idrossido (OH-) in soluzione acquosa (base di Arrhenius).
Una base è una sostanza capace di donare un doppietto elettronico a un'altra specie chimica (Lewis).
Una base è una sostanza capace di accettare uno o più ioni idrone (H+) da un acido (Brønsted-Lowry).

Le basi che in soluzione acquosa si dissociano quasi o completamente si dicono basi forti, e sono per es:
LiOH (idrossido di litio)
NaOH (idrossido di sodio)
KOH (idrossido di potassio)
RbOH (idrossido di rubidio)
CsOH (idrossido di cesio)
Ca (OH)2 (diidrossido di calcio)
Sr (OH)2 (diidrossido di stronzio)
Ba (OH)2 (diidrossido di bario)

Le basi che in soluzione acquosa si dissociano parzialmente si dicono basi deboli, e sono ad es:
NH3 (ammoniaca)
ClO4 (perclorato)
NO(nitrato)
Cl- (ione cloro)

Per ogni base debole esiste una precisa Kb (rapporto della concentrazione degli ioni sulla concentrazione della base all`equilibrio), che indica quanto la base si dissocia.
Kb= [OH-][B+] / BOH

C

Carbocatione: specie che contiene un C carico positivamente. I carbocationi possono essere primari, secondari e terziari a seconda del numero di atomi di C direttamente legati al C avente carica positiva. Tutti i carbocationi sono elettrofili ed acidi di Lewis.

Catione: ione con carica positiva.

Cicloalcani: alcani che contengono atomi di C uniti e formanti un anello.

Citotossicità: effetto di un agente in grado di indurre un danno ad una cellula.
L`agente può essere di tipo chimico (una molecola), fisico (temperatura, radiazione o onda elettromagnetica) o biologico (una cellula del sistema immunitario)

Colloide: è una particolare miscela in cui una sostanza si trova in uno stato finemente disperso, tra la soluzione e la dispersione. Questo stato "microeterogeneo" consiste in due fasi: una costituita da una sostanza di dimensioni microscopiche ed una continua disperdente. Il latte e` un esempio di colloide.
Nei colloidi il diametro delle particelle e` <1 µm.

emulsione colloidale (fase dispersa: liquido; fase continua: liquido)
aerosol liquido (fase dispersa: liquido; fase continua: gas)
aerosol solido (fase dispersa: solido; fase continua: gas)
schiuma colloidale (fase dispersa: gas; fase continua: liquido)
sol (fase dispersa: solido; fase continua: liquido)
schiuma solida (fase dispersa: gas; fase continua: solido)
gel (fase dispersa: liquido; fase continua: solido)
sospensione solida colloidale (fase dispersa: solido; fase continua: solido)

Composto chimico: e` una sostanza in cui diversi elementi sono combinati tra loro. E` sinonimo di sostanza composta.

Composto binario me-nme: sono composti costituiti da ioni quindi sono composti binari ionici, devono essere elettricamente neutri. (me: metallo; nme: non metallo)
es: NaCl, MgI2, Al2O3.

D

Densità: e` il rapporto tra massa e volume, d = m/V

Dimeri: molecole doppie.

Dipolo: coppia di particelle, di carica opposta, poste ad una certa distanza l'una dall'altra

Dispersione: e` un sistema (instabile oppure stabile) costituito da più fasi (generalmente due) in cui la fase prevalente è detta "fase disperdente" e le altre sono dette "fasi disperse".
Sono miscele di tipo eterogeneo. Nelle dispersioni il diametro delle particelle e` >1 µm.

fumi (fase dispersa: solido; fase continua: gas)
schiume (fase dispersa: gas; fase continua: liquido)
sospensioni (fase dispersa: solido; fase continua: liquido)
emulsioni (fase dispersa: liquido; fase continua: liquido)
nebbie (fase dispersa: liquido; fase continua: gas)

E

Effetto ione comune: dissoluzione di due soluti con lo stesso ione in una soluzione. Sopprime la ionizzazione di un acido debole o di una base debole. L`aggiunta di uno ione comune ad una soluzione satura contenente un sale poco solubile provoca la diminuzione della solubilità del sale e ne determina la precipitazione.

Elemento chimico: e` una sostanza contenente un solo tipo di atomi. Tutti gli atomi di un elemento hanno la stessa massa.

Elettrolita debole: sostanza che si ionizza parzialmente in soluzione acquosa, la soluzione risultante e` un mediocre conduttore di elettricità. Lo sono i composti molecolari, le basi deboli e gli acidi deboli.

Elettrolita forte: sostanza che si ionizza completamente in soluzione acquosa, la soluzione risultante conduce bene l`elettricità. Lo sono i sali, le basi forti, gli acidi forti.

Emulsione: è una dispersione, più o meno stabile, di un fluido sotto forma di minuscole goccioline o bollicine (detta fase dispersa) in un altro fluido non miscibile (detta fase continua o fase disperdente o veicolo). Le emulsioni fanno parte di una classe più generale di sistemi a due fasi chiamati colloidi. Le fasi colloidi rientrano nella categoria delle miscele eterogenee. Il latte e` un tipo di emulsione colloide.
Quindi:
fluido in minuscole gocce o bolle: fase dispersa
fluido non miscibile: fase continua (anche detta veicolo o fase disperdente)

Entalpia: esprime la quantità di energia interna che un sistema termodinamico può scambiare con l'ambiente. E` una funzione di stato definita come la somma dell'Energia interna U e del prodotto della pressione p per il volume V. La formula e` H = U + pV
L'entalpia e` espressa in joule nel Sistema internazionale ma si può trovare espressa anche in calorie.

Entalpia di condensazione: processo inverso all`entalpia di vaporizzazione, e` il calore rilasciato quando una mole di sostanza condensa al suo punto di ebollizione a pressione standard.

Entalpia di fusione: è la variazione di entalpia (energia interna che un sistema termodinamico può scambiare con l'ambiente) di una sostanza quando avviene il passaggio di stato da solido a liquido.

Entalpia di vaporizzazione: calore richiesto per vaporizzare una mole di sostanza al suo punto di ebollizione a pressione standard (101.325 Pa). E` anche detta entalpia di ebollizione.

Equilibrio chimico: si parla di equilibrio chimico quando le concentrazioni delle specie chimiche che partecipano a una reazione chimica non variano complessivamente nel tempo. E` una condizione che dipende dalla temperatura. Le proprietà legate alle condizioni di equilibrio sono:

tensione di vapore di un liquido: quando un liquido evapora in un contenitore chiuso, dopo un certo tempo le molecole condensano allo stato liquido con la stessa velocità con cui evaporano. Anche se le molecole continuano a passare in entrambi i sensi tra lo stato liquido e di vapore (processo dinamico), la pressione esercitata dal vapore resta costante.

solubilità di un soluto: quando un soluto si scioglie in un solvente (es NaCl in H2O), dopo un certo tempo la velocità di solubilizzazione eguaglia la velocità alla quale il soluto disciolto (es NaCl) cristallizza, cioè la soluzione e` satura. Anche se le particelle di soluto continuano a passare in entrambi i sensi tra soluzione e solido la concentrazione resta costante.

coefficiente di ripartizione: rapporto delle concentrazioni di un soluto in due solventi immiscibili. Rappresenta, in altre parole, il rapporto tra le concentrazioni di un composto all'interno delle due fasi di una miscela di due liquidi immiscibili all'equilibrio.

F

Fenoli: sostanze derivate dagli idrocarburi aromatici per la sostituzione di uno o più atomi di idrogeno con gruppi ossidrile -OH. Sono generalmente composti cristallini con punti di fusione relativamente bassi. Sono largamente diffusi in natura e rappresentano un' importante classe di metaboliti secondari. La diffusione dei fenoli è comune in tutto il regno vivente, soprattutto nel regno vegetale ed in particolare nei tessuti vegetali. In questi sono responsabili di molte caratteristiche organolettiche, fitoterapiche e cromatiche; ad esempio ai tannini si riconoscono qualità astringenti, agli antociani il colore dei fiori, agli acidi fenolici il sapore acidulo, ad alcuni flavonoidi il sapore amaro.
Vengono utilizzati come anestetici e per problemi locali della cute. Pur essendo poco voltatili, i sintomi da esposizione acuta riguardano la presenza di: ustioni indolori, depigmentazione e irritazione dei tessuti e dell'iride degli occhi, tachicardia e ipotensione, eccitazione e depressione del sistema nervoso. In concentrazioni superiori al 5%, in particolare idrochinone e il dinitrofenolo, denaturano rapidamente qualsiasi proteina cui vengono a contatto, oltre a stimolare il rilascio di acetilcolina nella giunzione neuromuscolare, e causare metaemoglobinemia. Inoltre, studi sul carvacrolo mostrano che vari fenoli inibiscono l' enzima acetilcolinesterasi (enzima appartenente alla classe delle idrolasi normalmente presente nell'organismo dei mammiferi. Idrolizza l' acetilcolina, che e` un neurotrasmettitore, scindendola in colina e acido acetico).
Come gli alcoli sono ossidabili; in particolare si comportano come alcoli alifatici terziari, in quanto per ossidazione la molecola viene spesso completamente degradata.
A differenza degli alcoli sono acidi: l'anione che si forma per perdita dell'idrogeno del gruppo -OH è particolarmente stabile, dato che la risonanza disperde la carica elettrica negativa su tutto l'anello aromatico.

Flavonoidi: composti polifenolici metaboliti secondari delle piante. Sono principalmente idrosolubili. Nelle angiosperme sono responsabili della colorazione di frutti e fiori, anche se la loro distribuzione non è limitata ai fiori ma include tutte le parti della pianta.
Il termine è completamente interscambiabile con bioflavonoidi, nome con il quale sono comunemente conosciuti questi nutrienti. Talvolta vengono raggruppati con la denominazione vitamina P.
Flavoni (molto comuni in famiglie erbacee come LamiaceaeApiaceae e Asteraceae), neoflavoni e isoflavoni (presenti esclusivamente nelle Leguminosae e Iridaceae) sono tutte sottoclassi dei bioflavonoidi, classificate secondo lo schema di sostituzione dell'anello C.

Forze di Van der Waals: sono forze intermolecolari repulsive o attrattive che differiscono dal legame covalente e ionico perché dipendono dalle fluttuazioni nella distribuzione delle cariche nelle molecole.
Si tratta di forze attrattive a lungo raggio e repulsive a corto raggio.
Tutte le forze di van der Waals dipendono dall'orientamento relativo delle molecole:
le interazioni di induzione (forza di Debye) e dispersione (forza di London) sono sempre attrattive, le interazioni elettrostatiche (forza di Keesom) cambiano segno con la rotazione delle molecole.
Quando le molecole presentano movimento termico, come quando si trovano in stato gassoso o liquido, la forza elettrostatica si riduce in modo significativo poiché le molecole ruotano continuamente.

dipolo istantaneo: e` la probabilità che in un certo istante gli elettroni si concentrino casualmente in una parte di atomo o di molecola.

dipolo indotto: e` lo spostamento di elettroni in un altro atomo o molecola vicini.

dipolo-dipolo: e` l`interazione tra dipoli che tendono ad organizzarsi con l`estremità positiva di uno che punta all`estremità negativa dell`altro.

Dipolo istantaneo e dipolo indotto portano ad una forma molecolare attrattiva detta attrazione dipolo istantaneo-dipolo indotto (forza dispersiva di London). La tendenza alla separazione di cariche che può avvenire in una molecola e` detta polarizzabilità ed aumenta con l`aumentare di tale tendenza.

Quindi: le forze di dispersione di London esistono tra tutte le molecole ed implicano lo spostamento di tutti gli elettroni presenti nelle molecole ed aumentano con la massa molecolare. Dipendono inoltre dall`orientamento delle molecole. Le forze dovute ai dipoli permanenti implicano lo spostamento di coppie di elettroni nei legami anziché nelle molecole nel loro insieme e sono presenti solo nelle sostanze dotate di molecole polari. La loro esistenza si somma alle forze di dispersione presenti. Quando si confrontano sostanze con masse molecolari molto vicine le forze dipolari possono produrre differenze significative in proprietà quali punto di fusione, punto di ebollizione ed entalpia di evaporazione.

Fosfolipidi: sono lipidi contenenti fosfato. Le molecole di questa classe di composti organici presentano una testa polare idrosolubile (cioè solubile in acqua e non solubile nei solventi apolari) a base di fosfato e una coda apolare non idrosolubile (cioè non solubile in acqua e solubile nei solventi apolari), per questo sono dette molecole anfipatiche. A livello biochimico i fosfolipidi partecipano alla struttura delle membrane cellulari ed in particolare alla modificazione della permeabilità selettiva di queste ultime.

G

Gruppi alchilici (R-): sostituenti derivati da alcani per rimozione di un atomo di H.

I

Idrocarburi: composti che contengono solo C ed H. Si dividono in alcani ed alcheni.
Gli alcani contengono solo legami semplici (es: etano C2H6).
Gli alcheni sono molecole di idrocarburi con uno o più doppi legami tra atomi di C.

Idrocarburi insaturi: il numero di H legati a C e` minore rispetto a quello di un alcano. Alcani, alcheni ed areni sono idrocarburi insaturi.

Idrolisi: diverse reazioni chimiche in cui le molecole sono scisse in due o più parti per effetto dell'acqua, può talvolta essere considerata come la reazione inversa della reazione di condensazione. Non deve essere confusa con l'idratazione, in cui ad una molecola viene addizionata una molecola di acqua (come nel caso dell'idratazione degli alcheni ad alcoli).

Idruri: formati da H + non-metallo (es: HBr).

Ione: atomo che ha ceduto o acquistato uno o più elettroni. L`atomo che acquista elettroni assume una carica negativa, siccome gli elettroni sono carichi negativamente. L`atomo che cede elettroni invece assume carica positiva perché si "libera" da cariche negative.

Ione comune: vedi effetto ione comune

Ioni poliatomici: caratterizzati da due o più atomi legati tra loro, accade spesso tra non metalli. Il più famigliare e` lo ione NH4+1 (ione ammonio) e CN-1 (ione cianuro).

Isomeria: fenomeno per il quale sostanze hanno uguale formula bruta (stessa massa molecolare e composizione percentuale di atomi) ma diverse proprietà chimico fisiche.

Gli isomeri possono essere:

- costituzionali (strutturali): stessa formula bruta ma diversa connettività, quindi la formula di struttura e` diversa mentre resta uguale la formula molecolare.

- omomeri: hanno identiche connettività e formula bruta, sono sovrapponibili.

- stereoisomeri (cis-trans): hanno identiche connettività e formula bruta ma non sono sovrapponibili perché hanno una diversa orientazione spaziale degli atomi.


L

Legame covalente: legame in cui avviene la condivisione tra elementi di uno o più elettroni. Avviene tra elementi con differenza di elettronegatività ≤ 1.7
Esempio di legame covalente: SO3 (anidride solforica, triossido di zolfo).

Legame covalente coordinativo (dativo): legame covalente in cui lo stesso atomo fornisce i due elettroni della coppia condivisa.

Legame covalente multiplo: condivisione di più di una coppia di elettroni per poter raggiungere l`ottetto, ad es in CO2 e N2.
doppio legame covalente: gli atomi legati condividono due coppie di elettroni
triplo legame covalente: gli atomi legati condividono tre coppie di elettroni

Legame idrogeno: si forma quando un atomo di H legato ad un atomo fortemente elettronegativo e di piccole dimensioni (F,O,N) viene attratto contemporaneamente da un atomo fortemente elettronegativo di una molecola vicina. E` presente ad es tra molecole d`acqua.

Legame idrogeno intramolecolare: molecole con un atomo di H legato in modo covalente ad un altro atomo molto elettronegativo e con un secondo atomo molto elettronegativo vicino alla stessa molecola.

Legame ionico: legame in cui avviene la cessione di uno o più elettroni da parte di un elemento ad un altro. Da esso si originano i sali, caratterizzati da un reticolo cristallino. I sali sono dunque composti ionici. Il legame ionico avviene tra elementi con differenza di elettronegatività > 1.7
Esempio di legame ionico: NaCl (cloruro di sodio, il comune sale da cucina).

Legame polare: una molecola presenta una parziale carica positiva su una parte della molecola ed una carica parziale negativa nell`altra parte opposta. La polarità determina la miscibilità tra due sostanze, in genere due sostanze polari sono tra loro miscibili.
L`esempio più classico e` quello dell`acqua, H2O, molecola polare per eccellenza. Una parziale carica negativa e` presente in prossimità dell`atomo di O ed una carica parziale positiva in prossimità dei due atomi di H.

Legge di conservazione di massa: nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. La massa delle sostanze che si formano in seguito ad una reazione chimica e` la stessa della massa delle sostanze che partecipano alla reazione.

Lipoproteina:  è un composto di biomolecole idrofobe ed anfipatiche deputate al raccoglimento ed al trasporto di lipidi, in particolare di trigliceridi, colesterolo e colesterolo esterificato.
Hanno una struttura micellare di base formata da un singolo strato fosfolipidico.
I lipidi o i loro derivati possono essere legati alle proteine mediante legame covalente o non covalente. Molti enzimi, proteine strutturali, antigeni, adesine e tossine sono lipoproteine.
lipidi sono spesso una parte essenziale del complesso, anche se da soli non sembrano avere attività catalitica. Per isolare le lipoproteine transmembrana dalle membrane a loro associate, è spesso necessario l'uso di detergenti.
Tutte le cellule utilizzano lipidi e sono dipendenti da essi.
Tutte le cellule animali sono dipendenti dal colesterolo per modulare la fluidità della struttura del doppio strato fosfolipidico che le cellule usano per controllare la pressione osmotica dell'acqua, la concentrazione degli elementi in soluzione e per organizzare la loro struttura interna e i sistemi enzimatici.

M

Massa: descrive la quantità di materia presente in un oggetto. E` una proprietà dei corpi materiali, che determina il loro comportamento dinamico quando sono soggetti all'influenza di forze esterne.

Massa molare (m): è la massa di una mole di una sostanza, quindi la massa della quantità di particelle elementari che corrispondono alla costante di Avogadro. L'unità di misura di tale grandezza è il grammo su mole (grammi/mole).

Massa molecolare (MM): è il rapporto tra la massa di una data quantità di quella sostanza e il numero di moli della stessa quantità di quella sostanza. È comunemente espressa in unità di massa atomica (u) e viene anche detta peso molecolare.

Membrana cellulare: anche detta membrana plasmatica, plasmalemma o citomembrana, è un sottile rivestimento, con spessore di 5-10 nm che delimita la cellula in tutti gli organismi viventi, la separa dall'ambiente esterno e ne regola gli scambi di elementi e sostanze chimiche con questo.
E` formata in prevalenza da lipidi, soprattutto da fosfolipidi, viene chiamata anche "doppio strato fosfolipidico". Nella componente lipidica si vanno a collocare, con importanti funzioni fisiologiche, proteine e una piccola percentuale di glucidi, in forma di glicoproteine e glicolipidi, e di molecole di colesterolo che la stabilizzano.
Negli organismi procarioti la membrana cellulare è ricoperta da un rivestimento protettivo chiamato parete batterica, assente invece negli eucarioti.
Nelle cellule eucarioti vegetali è presente una parete cellulare divisa in parete cellulare primaria (composta principalmente da pectina ed emicellulose - e in minor misura, da cellulosa) e in parete cellulare secondaria (composta da una maggiore percentuale di cellulosa e può essere impregnata di lignina, di cutina o di suberina).

Miscela: e` l` insieme di più sostanze pure in proporzioni variabili.

Miscela eterogenea: una miscela eterogenea ha le sue componenti separate in regioni distinte (ad esempio il latte e` una miscela eterogenea). Dispersioni e colloidi sono miscele eterogenee.

Miscela omogenea: una miscela omogenea ha composizione e proprietà uniformi (ad esempio l`aria e` una miscela omogenea di gas, il sale o lo zucchero disciolti in acqua, le leghe, ecc). I passaggi di stato (evaporazione, condensazione, solidificazione, fusione ecc) possono separare le miscele omogenee (ad esempio in una miscela di acqua e sale e` separata dall`evaporazione dell`acqua e dalla precipitazione del sale).

Miscuglio: sinonimo di miscela.

Molarità (M): rapporto tra la quantità di soluto (espresso in mol) ed il volume della soluzione.
M= mol/L.

Mole (mol): unità di misura che contiene un numero fisso di particelle. Il numero di entità elementari (atomi, molecole...) in una mole corrisponde alla costante di Avogadro (6.023 x 1023 mol).

Molecola: è un'entità elettricamente neutra composta da due o più atomi, dello stesso elemento o di elementi diversi, uniti fra loro da un legame covalente.

Molecola apolare: non presenta polarità, dunque le molecole polari hanno atomi uguali tra loro e sono legati ad un atomo centrale di tipo diverso (ad es CH4) e dunque la simmetria della molecola da si che le cariche siano distribuite in maniera abbastanza uniforme sul contorno della molecola.

Molecola polare:  una molecola presenta una parziale carica positiva su una parte della molecola ed una carica parziale negativa nell`altra parte opposta. La polarità determina la miscibilità tra due sostanze, in genere due sostanze polari sono tra loro miscibili.
L`esempio più classico e` quello dell`acqua, H2O, molecola polare per eccellenza.

N

Nonelettrolita: sostanza che non si ionizza in soluzione acquosa, la risultante soluzione non conduce la corrente elettrica. Sono dunque sostanze che disciolte in acqua non si dissociano in ioni di carica opposta. Lo sono ad esempio anidride carbonica (CO2), glucosio (C6H12O6) ed alcool etilico.

O

Ossiacidi: combinazione di ioni H+ ed ossoanioni. Sono ossidi che reagendo con l'acqua formano un ossiacido, comportandosi quindi in soluzione come un acido di Arrhenius.

Ossidi basici: formati da O + un metallo (es MnO). Vengono formati dal legame tra un elemento e l'ossigeno quando reagendo con l'acqua danno luogo a idrossidi, comportandosi come basi.
Tutti i metalli alcalini e i metalli alcalino terrosi hanno solo un numero di ossidazione, cioè formano esclusivamente un ossido ciascuno ed esso è sempre basico.

Ossidoriduzione: processo in cui avviene il trasferimento di elettroni da una sostanza che si ossida (riducente) ad una che si riduce (ossidante). La sostanza che si riduce deve avere il potenziale di riduzione maggiore di quella che si ossida. L`unità di misura e` il Volt.

P

Passaggio di stato: e` la trasformazione di un sistema termodinamico da uno stato di aggregazione ad un altro. La caratteristica distintiva di una transizione di fase è il brusco cambiamento di una o più proprietà fisiche, in particolare la capacità termica, alla minima variazione di variabili termodinamiche come la temperatura.

evaporazione: passaggio di molecole dalla superficie di un liquido allo stato gassoso o di evaporazione. Avviene più facilmente se si aumenta la temperatura e/o aumentando la superficie del liquido. L`entalpia di evaporazione e` la quantità di calore che deve essere assorbita da un liquido perché evapori a temperatura costante.
ΔH evaporaz = H vapore - H liquido

condensazione: trasformazione di un gaso vapore in liquido, e` un processo esotermico, cede calore mentre si raffredda.
ΔH condensaz = H liquido - H vapore

ebollizione: si formano delle bolle di vapore all`interno del liquido che salgono alla superficie e poi fuoriescono. La pressione esercitata dalle molecole che lasciano la superficie del liquido eguaglia quella esercitata dalle molecole d`aria sovrastanti e si verifica l`ebollizione. L`energia assorbita sotto forma di calore viene utilizzata solo per convertire le molecole di liquido in vapore.

- fusione: quando si arriva ad una temperatura alla quale le vibrazioni distruggono la struttura cristallina, gradualmente atomi, ioni o molecole scivolano gli uni sugli altri. Il solido perde la sua forma e diventa un liquido.

solidificazione / congelamento: conversione di un liquido in solido, la temperatura corrispondente e` il punto di congelamento.

sublimazione: passaggio da solido a vapore. Transizione di fase dallo stato solido allo stato aeriforme, senza passare per lo stato liquido

brinatura (deposizione): passaggio di molecole dallo stato di vapore allo stato solido.

Peso molecolare: è il rapporto tra la massa di una data quantità di quella sostanza e il numero di moli della stessa quantità di quella sostanza. È comunemente espressa in unità di massa atomica (u) e viene anche detto massa molecolare.

pH:  è una scala di misura dell'acidità o della basicità di una soluzione acquosa.
Il pH di soluzioni acquose assume valori compresi fra 0 (massima acidità) e 14 (massima basicità).
Valori inferiori a 0 e maggiori di 14 sono possibili, naturalmente, ma sono indicativi di soluzioni fortemente acide o basiche rispettivamente, corrispondenti a valori che rendono sperimentalmente difficile la misura elettrochimica e comportano, comunque, deviazioni significative dall'idealità. Al valore intermedio di 7 corrisponde la condizione di neutralità, tipica dell'acqua pura a 25 °C.
Le “cartine indicatrici” (es “cartine tornasole”) servono a misurare il pH e cambiano colore quando vengono immerse in sostanze acide o basiche.

Polisaccaridi: classe di composti chimici organici che fa parte della più ampia glasse dei glucidi (carboidrati). Presentano numerose unita' ripetitive che partono da oligosaccaridi (20 unita' ripetitive) per poi arrivare a polisaccaridi lineari e poi polisaccaridi ramificati.
La molecola di glicogeno e` un esempio di polisaccaride ramificato e di omopolisaccaride.
Largamente contenuti nei vegetali ed in minore quantità negli animali, sono divisi in omopolisaccaridi ed eteropolisaccaridi.
Gli omopolisaccaridi sono costituiti da una ripetizione polimerica di un`unita' monosaccaride. Il glicogeno ne e` un esempio, ed e` una riserva dinamica di glucosio.
Gli eteropolisaccaridi sono composti dall`unione di diversi monosaccaridi mediante legami glicosidici. Un esempio lo sono i glicosamminoglicani, caratterizzati da dimeri di diversi monosaccaridi ripetuti il lunghe sequenze polimeriche ad alto peso molecolare.

Precipitato: solido ionico insolubile, tutti i composti ionici si sciolgono in acqua anche se poco. Quando due composti ionici formano un precipitato solido lo fanno scambiandosi ioni.

Proprietà chimica: capacità o incapacità di un campione di materia di subire una variazione di composizione in definite e determinate condizioni.

Proprietà colligative: proprietà delle soluzioni che dipende solo dal numero di particelle distinte (molecole, ioni o aggregati sopramolecolari) che compongono la soluzione. Quando si aggiunge un soluto non volatile a un solvente, le proprietà fisiche della soluzione che si forma sono diverse da quelle del solvente puro.

Le proprietà colligative sono:

- innalzamento ebullioscopico: e` la differenza osservata tra le temperature di ebollizione di un solvente puro e quella di un soluzione in cui sia presente tale solvente.  ΔTb = Kb x m
(Kb e` la costante di proporzionalità, m e` la molalità).
Es: il sale nell`acqua che ne aumenta la temperatura di ebollizione.
Kb dipende da punto di ebollizione, entalpia di ebollizione (calore richiesto per vaporizzare una mole di sostanza al suo punto di ebollizione) e massa molare del solvente.

abbassamento crioscopico: e` la differenza osservata tra le temperature di congelamento di un solvente puro e di una sua soluzione. ΔTf = - Kf x m
(Kf e` la costante di proporzionalità, m e` la molalità)
Es: il sale nella neve impedisce la formazione di ghiaccio anche a - O°C.
Kf dipende da punto di fusione, entalpia di fusione (calore richiesto per vaporizzare una mole di sostanza al suo punto di ebollizione) e massa molare del solvente.

pressione osmotica: e` la pressione necessaria per arrestare il flusso osmotico, che si verifica quando due soluzioni con lo stesso solvente ma a concentrazioni diverse di soluto sono separate da una membrana semipermeabile e le molecole di solvente si spostano dalla soluzione con minor concentrazione di soluto alla soluzione con maggior concentrazione di soluto. In questo modo le concentrazioni delle due soluzioni si eguagliano.
"Pressione minima che si deve applicare a una soluzione per impedire al solvente di una soluzione meno concentrata, o al limite al solvente puro, posto al di là di una membrana semipermeabile, di diffondere nella soluzione attraverso la membrana. Immergendo in un recipiente con dell'acqua un imbuto capovolto con l'imboccatura larga chiusa da una membrana semipermeabile, per esempio pergamena, e contenente una soluzione concentrata di glucosio, si produce un richiamo di solvente (acqua) attraverso la membrana nella soluzione (glucosio) all'interno dell'imbuto fino a che l'aumento progressivo della pressione idrostatica nell'imbuto non controbilancia la pressione osmotica arrestando il flusso. Misurando l'aumento di pressione all'interno della soluzione mediante un manometro capillare, o equilibrando la pressione della soluzione con una esterna esattamente dosata, si ottiene il valore della pressione osmotica. Osmometri si dicono gli apparecchi che consentono la determinazione della pressione osmotica, in particolare di soluzioni di sostanze macromolecolari, e quindi del peso molecolare delle sostanze stesse. La pressione osmotica può essere calcolata facilmente per le soluzioni cosiddette ideali: sono queste un modello di calcolo analogo a quello adottato per i gas perfetti, per le quali si conviene che le particelle disciolte siano puntiformi e non esplichino tra loro e con quelle del solvente forze attrattive o repulsive e rimbalzino le une contro le altre in modo perfettamente elastico. Per una soluzione ideale si calcola che n grammomolecole di una qualunque sostanza disciolta in un volume V di soluzione, diano luogo, alla temperatura assoluta T, a una pressione osmotica, π, espressa dall'equazione πV=nRT dove R è una costante identica a quella dell'analoga equazione dei gas perfetti. Così per esempio una molecola di glucosio (180 g) disciolta in un litro di acqua alla temperatura di 0 ºC esplica una pressione osmotica pari a 22,4 atm, oppure disciolta in 22,4 l, una pressione di 1 atm. Le soluzioni reali presentano scostamenti più o meno rilevanti dal comportamento calcolato per quelle ideali secondo la natura della sostanza disciolta.
La pressione osmotica regola un fenomeno molto importante in biologia: le membrane delle cellule fungono da membrane semipermeabili, in tal modo per esempio i globuli rossi, immersi in acqua pura anziché in una soluzione che presenti una pressione osmotica uguale a quella interna del globulo rosso (isotonica), si rigonfiano assorbendo acqua fino a scoppiare." (enciclopedia Sapere).


abbassamento della tensione di vapore: la tensione di vapore di una soluzione contenente un soluto volatile e` sempre inferiore a quella del solvente puro. Quindi un soluto disciolto in una soluzione abbassa la tensione di vapore del solvente. Pa = Xa P°a

Innalzamento ebullioscopico, abbassamento della tensione di vapore ed abbassamento crioscopico sono proporzionali alla frazione molare (grandezza usata per esprimere la concentrazione di una specie chimica in una miscela omogenea a prescindere che si tratti di una soluzione liquida o di una miscela gassosa o solida) di soluto.

Proprietà periodiche: sono grandezze caratteristiche di ogni atomo i cui valori variano in maniera periodica lungo i periodi ed i gruppi della tavola periodica. Sono:

energia di ionizzazione di un atomo o di una molecola: energia minima richiesta per allontanare da esso un elettrone e portarlo a distanza infinita, a 0 k ed in condizioni di energia cinetica nulla. Quanto più un catione e` carico positivamente tanto più e` difficile strappare un ulteriore elettrone.
Le molecole tendono a dissociarsi se private dei loro ioni, mentre per gli atomi il numero delle energie di ionizzazione e` uguale a quello dei loro elettroni e quindi anche al loro numero atomico.

affinità elettronica: e` l`ammontare di energia scambiata (ovvero assorbita oppure rilasciata) quando un elettrone e` aggiunto ad un atomo neutro isolato in fase gassosa per formare uno ione gassoso con carica -1. L`affinità elettronica viene influenzata dalla regola dell`ottetto, perciò aggiungere elettroni a dei gas nobili richiede una grande quantità di energia.

raggio atomico: e` la metà della distanza internucleare tra due atomi dello stesso elemento legati in modo covalente. Nella tavola periodica diminuisce lungo il periodo ed aumenta lungo il gruppo.

raggio ionico: indica il raggio assunto dall`atomo dopo essere stato ionizzato. Diminuisce con l`aumentare del numero di ionizzazione che l`atomo ha subito.
Quando un atomo e` trasformato in uno ione positivo si ha una contrazione di volume perché si verifica un aumento di carica positiva dovuto alla perdita di elettroni.
Quando un atomo e` trasformato in uno ione negativo si ha un aumento di volume perché vi e` una diminuzione della carica effettiva del nucleo.

elettronegatività: e` la misura relativa della capacità di un atomo di attrarre elettroni quando prende parte ad un legame chimico. In un legame covalente la differenza di elettronegatività determina la polarità della molecola.

elettropositività: e` la misura della capacità di un elemento di donare elettroni e dunque di formare ioni positivi. I metalli alcalini sono i più elettropositivi.

polarizzabilità: tendenza di una distribuzione di carica elettrica a modificare la sua posizione originaria per l`effetto di un campo elettrico esterno.
La polarizzabilità elettrica (α) e` definita come lo spostamento subito da una distribuzione di carica elettrica per effetto dell`azione di un campo elettrico E. Il campo genera un momento di dipolo p. p = αE
La polarizzabilità molecolare indica che per ogni molecola presente si genera un momento di dipolo Pi.

volume molare (Vm): e` il volume occupato da una mole di una determinata sostanza. Si può calcolare come rapporto tra volume V e la quantità di sostanza n di una sostanza in esso contenuta.
Vm = V/n

R

Reazione acido base:  reazione chimica in cui non vi è alcuna variazione dagli stati di ossidazione degli elementi dei reagenti a quelli dei prodotti.
Un esempio di reazione acido-base è quella che avviene tra bicarbonato di sodio e acido acetico, con produzione di acetato di sodio:  CH3COOH + NaHCO3 → CH3COONa + H2O + CO2

Acido + base --> sale + H2O

Acido forte + base forte --> sale neutro (ph 7) + H2O

Acido forte + base debole --> sale + H2O, gli ioni si comportano da acido

Acido debole + base forte --> sale + H2O, gli ioni si comportano da base

Reazione chimica: trasformazione della materia che avviene senza variazioni misurabili di massa, in cui una o più specie chimiche (dette "reagenti") modificano la loro struttura e composizione originaria per generare altre specie chimiche (dette "prodotti"). Ciò avviene attraverso la formazione o la rottura dei cosiddetti "legami chimici intramolecolari", cioè attraverso un riassestamento delle forze elettrostatiche che intervengono tra i singoli atomi di cui sono costituite le entità molecolari che sono coinvolte nella reazione. Tali forze elettrostatiche sono a loro volta riconducibili all'effetto degli elettroni più esterni di ciascun atomo.
Una reazione non può avere luogo, o viene rallentata fino a fermarsi o addirittura a regredire se non è soddisfatta una serie di condizioni, come ad esempio presenza dei reagenti in misura adeguata e condizioni di temperatura, pressione e luce adatte alla specifica reazione.
Alcuni processi in cui intervengono reazioni chimiche sono:
- la corrosione del ferro a ruggine (che è composta da ossidi di ferro);
- la combustione del metano o altri combustibili (il metano con l'ossigeno si trasforma in anidride carbonica e vapore acqueo);
- la digestione (gli alimenti sono decomposti dai succhi gastrici in sostanze chimiche assimilabili dall'organismo);
- la solubilizzazione e la formazione di miscele negli stati liquidi e solidi genera reazioni di complessazione e di dissociazione.

Reazione endotermica: si ha quando l`energia dei prodotti di una reazione chimica e` maggiore di quella dei reagenti, viene assorbito calore.

Reazione esotermica: si ha quando in una reazione chimica l`energia dei prodotti e` inferiore a quella dei reagenti ed avviene un rilascio di calore. La saponificazione e` un esempio di reazione chimica esotermica.

S

Sale: composto ionico caratterizzato un da reticolo cristallino.

Semireazione: scissione dell`equazione di ossidoriduzione in due semi-equazioni, una di riduzione e una di ossidazione.

Solubilità: capacità del soluto di disciogliersi in un solvente.

Soluto: e` la sostanza disciolta nel solvente. Un soluto può essere ionoforo o ionogeno.
Il soluto ionoforo e` un solido ionico costituito da ioni aventi carica opposta (es NaCl).
Un soluto ionoforo immerso in un solvente vede la solfatazione degli ioni che lo costituiscono, cioè intorno allo ione del soluto si forma un guscio di ioni o molecole polari del solvente, aventi carica opposta allo ione centrale.
Es: NaCl --> Na + Cl (Na ha carica +1 mentre Cl ha carica -1).

Il soluto ionogeno e` un composto caratterizzato da un legame covalente (es HCl).
Quando un soluto ionogeno e` immerso in un solvente hanno luogo reazioni chimiche che producono ioni di segno opposto.
Es: HCl + H2O --> H3O + Cl (H3O ha carica +1, Cl ha carica -1)

Soluzione tampone: avendo una soluzione contenente un acido o una base, se vi aggiungiamo un acido forte o una base forte il pH varia poco. Il tampone ha range ± 1.
Esempi: tampone acetico o soluzione tampone (bicarbonato, proteine ed idrogeno fosfato) nel sangue che lo mantiene a pH 7.4

Solvente: determina lo stato fisico della soluzione, cioè se e` solida, liquida o gassosa. Il solvente più comune e` l`acqua. I solventi in genere hanno un basso punto di ebollizione ed evaporano facilmente.
I solventi polari possono essere protici o aprotici.
I solventi polari protici sono ad esempio acqua (H-O-H), etanolo (CH3-CH2-OH), acido acetico (CH3-COOH) e sono quelli che possono legarsi a protoni (ioni H+).
Un solvente polare aprotico lo e` ad esempio l`acetone (CH3-CO-CH3). Non e` in grado di legarsi a protoni.

Sostanza: data dall`insieme di composti ed elementi, è un sistema omogeneo di composizione definita e costante, caratterizzato da proprietà chimico-fisiche specifiche. E` definita anche sostanza pura tuttavia una sostanza non è mai pura al 100% e contiene normalmente delle impurezze, seppur  davvero minime, perciò nella maggior parte dei casi quelle che sembrano sostanze in realtà sono miscele, con una quantità di impurità più o meno elevata.

Sostanza composta: composto chimico, e` costituita da ioni di diversa natura (es. CO2, H2O).

Stato gassoso: non ha volume e forma propri, ha debolissime forze di attrazione e le molecole si muovono molto allontanandosi tra loro. Un gas si può comprimere e tende ad occupare tutto lo spazio disponibile.

Stato liquido: ha un volume proprio ma non ha forma. Ha intense forze di attrazione in superficie, le molecole scorrono le une sulle altre. Ciò consente al liquido di assumere la forma del recipiente che lo contiene. I liquidi sono incomprimibili e ciò spiega perché la bassa pressione provoca alta marea mentre l`alta pressione provoca bassa marea.

Stato solido: ha volume e forma propri, ed ha intense forze di attrazione. Le molecole hanno piccolissime oscillazioni.

Stato di ossidazione: indica il numero di elettroni che un atomo ha ceduto o acquistato per unirsi ad altri atomi nei composti. E` il numero di ossidazione, la differenza tra il numero di elettroni di valenza dell`atomo considerato ed il numero di elettroni che ad esso rimangono dopo aver assegnato tutti gli elettroni di legame all`atomo più elettronegativo di ogni coppia.

Stress ossidativo: stress chimico che si verifica a livello cellulare quando viene a mancare l`equilibrio tra antiossidanti e radicali liberi, indotto da un eccesso di specie chimiche reattive generalmente incentrate sull`ossigeno (dette ROS), radicaliche e non radicaliche. I radicali liberi possiedono sempre elettroni spaiati e possono innescare reazioni a catena (inizio, propagazione, termine). L`ossidazione consiste nel trasferimento di uno o più elettroni.
Lo stress ossidativo causa l`invecchiamento e diverse patologie (Alzheimer, Parkinsons, arteriosclerosi, cancro, artrite reumatoide, diabete mellito, ad esempio). Sono diverse le attività metaboliche della cellula che possono causare la formazione di ROS, ad esempio la respirazione cellulare che avviene a livello mitocondriale, la NADPH ossidasi, la lipoossigenasi, la NADH deidrogenasi, la citocromo ossidasi.
Il sistema antiossidante e` regolarmente distribuito nella cellula, costituito ad esempio da vitamina E, glutatione, selenio, ascorbato, catalasi. Gli antiossidanti lipofili situati nelle membrane sono la prima linea di difesa contro i ROS. La barriera antiossidante plasmatica previene il danno ossidativo cellulare bloccando i ROS nel sangue. Gli antiossidanti possono essere preventivi (bloccano la formazione di radicali liberi), scavenger (bloccano la reazione di inizio se si tratta di specie chimiche reattive, mentre se si tratta di glicidi, proteine, lipidi ecc bloccano la reazione di propagazione) e di riparo e de novo (riparano il danno e ricostituiscono le membrane).
A livello cellulare lo stress ossidativo causa la perossidasi dei lipidi, lesioni del DNA, modificazioni enzimatiche, perossidazione di proteine , carboidrati ed amminoacidi, rottura delle proteine e alterazioni dell`omeostasi ionica.

T

Tannini: composti polifenolici che si trovano comunemente nelle piante vascolari (piante dotate di un sistema di vasi che consente di trasportare l`acqua nelle varie parti della pianta). Le cortecce di abete, quercia e castagno, ad esempio, sono molto ricche di tannini.
I tannini possono essere idrolizzabili o condensati.
I tannini idrolizzabili sono divisi in ellagitannini e gallotannini. Gli ellagitannini sono esteri dell`acido esaidrossidifenico e glucosio. I gallotannini sono invece esteri di acido gallico e glucosio. Come suggerisce il nome, sono facilmente idrolizzabili da acidi deboli.
I tannini condensati sono anche noti come protoantocianidine, non sono facilmente idrolizzabili e sono antiossidanti, antivirali, antibatterici, abbassano la pressione arteriosa e riducono l`aggregazione delle piastrine.

formula di strutturaTerpeni: sono biomolecole costituite da multipli dell'unità isoprenica, ottenuti nei sistemi biologici dalla reazione di più unità di IPP (isopentenil pirofosfato) e di DMAPP (dimetilallil pirofosfato). Vengono prodotti da molte piante, soprattutto conifere, e da alcuni insetti, e sono i componenti principali delle resine e degli oli essenziali delle piante (miscele di sostanze che conferiscono a ogni fiore o pianta un caratteristico odore e/o aroma fruttati in ambito cosmetico, culinario, terapeutico ecc).
Sono terpeni per esempio il geraniolo (geraniol), il mentolo (menthol, vedi foto), il mircene, la canfora, il limonene, l'isoprenolo e lo squalene.
Possono avere struttura lineare, ciclica o mista lineare e ciclica.

Terpenoidi: terpeni modificati con reazioni che portano alla formazione di gruppi funzionali contenenti atomi diversi dal carbonio, (come gruppi idrossilici, carbonilici o contenenti N).

Triterpeni: terpeni con sei unita' isopreniche (30 atomi di C).
Possono essere: aciclici, triciclici, tetraciclici, pentaciclici.
Il precursore dei triterpeni e` lo squalene (triterpene aciclico ed idrocarburo isolato per la prima volta dal fegato di squalo. Lo squalene e` contenuto anche in vegetali, ad esempio olive e germe di grano, ed e` prodotto da ogni organismo superiore, quindi anche dall`uomo. E` meno denso dell`acqua e quindi conferisce agli squali una buona spinta idrostatica. E` usato di sovente nei vaccini come adiuvante, ovvero come sostanza che stimola il sistema immunitario ed aumenta la risposta del soggetto al vaccino. Sotto trovi la struttura dello squalene).



Titolazione: reazione che avviene per aggiunta controllata di una soluzione ad un`altra. Durante la titolazione si arriva ad un punto di equilibrio in cui entrambi i reagenti sono stati consumati.
Titolazione acido-baseE` una tecnica analitica che consiste nel far reagire una soluzione a titolo noto di un reagente (titolante) con un volume noto di una soluzione a titolo non noto contenente l' analita (titolando). Conoscendo il volume di titolante utilizzato e la stechiometria di reazione si può risalire alla concentrazione dell' analita con semplici calcoli.
Esistono diversi tipi di titolazione, classificati in funzione della reazione su cui si basano o della tecnica adottata per il rilevamento del completamento della reazione.
Tra questi si annoverano:

- le titolazioni acido-base, basate sulla neutralizzazione di un acido da parte di una base o viceversa
- le titolazioni di ossidoriduzione (dette anche redox), basate sulla reazione tra un ossidante ed un riducente.
- le titolazioni complessometriche, basate sulla reazione di formazione di composti di coordinazione
- le titolazioni per precipitazione, che vengono utilizzate per determinare la concentrazione di alcuni anioni, come tramite la formazione di precipitati di alogenuri d'argento nelle titolazioni di Mohr e Volhard.

V

Viscosità: e` la resistenza di un liquido al flusso, più forti sono le forze intermolecolari di attrazione e maggiore e` la viscosità. La viscosità dipende dall'entità delle forze di coesione interna del fluido, che sono più o meno rilevanti a seconda del tipo di fluido e della temperatura. Nei liquidi la viscosità decresce all'aumentare della temperatura, mentre nei gas invece cresce (in condizioni isocore, cioè mantenendo il volume del gas invariato durante la variazione di temperatura).

Z

Zwitterione: molecola elettricamente neutra che pero` presenta sia cariche negative che positive localizzate. E` poco solubile nei solventi organici e solubile in acqua, il valore di pH per il quale un composto esiste nella forma zwitterionica e` definito punto isoelettrico.


Fonti e credits:

Appunti personali dalle lezioni (chimica organica ed inorganica, patologia, citologia ed istologia, biochimica ecc)
Chimica generale - Petrucci
Enciclopedia Sapere
Introduzione alla chimica organica - William H.Brown, Thomas Poon
Immagini animate e non animate provengono quasi esclusivamente da Wikipedia
Definizioni sintetiche Wikipedia



Silvia

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